A giugno che non passa mai

a giugno che non passa mai
la lentezza si veste di sole
e il meriggio
ha echi di smorto pallore
montaliane rovine
su un mondo incollato alla buona

i colori così sfavillanti
netti marcati
i riflessi dorati
che paiono uscire
dal migliore Monet
è il caldo che brucia
la luce che incendia
bonaccia che brucia la gola

a giugno che non passa mai
l’asfalto mi cuoce le suole
e ansante indugio
lo stallo m’ingoia
il cielo s’infiamma di giallo
accecante e insolente

a giugno che non passa mai
eravamo solo comparse
nel film del solstizio
ridevamo di noi
dei lunghi momenti
tuffati in un cuore di fuoco
e un filo di vento
solo appena accennato
scomponeva di già
le nostre roventi illusioni

12 pensieri su “A giugno che non passa mai

    1. lulumartino Autore articolo

      certo che passa … la sensazione della lentezza del tempo è nelle giornate troppo lunghe, roventi, assolate … ho sempre vissuto male questo periodo di “prolungata luminosità” che mi snerva, mi logora … molte grazie per il tuo intervento.

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  1. mariannecraven

    Sembra quasi il testo di una canzone … si potrebbe davvero mettere in musica. A me, invece, giugno piace proprio per le lunghe giornate di luce, odio il momento in cui si comincia a vedere che i giorni si accorciano. Mi piacciono molto i riflessi dorati del migliore Monet, brava Lulù, come sempre.

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      1. mariannecraven

        Ma certo, mi fido, mi butterei nel fuoco per te! Dicevo che sarebbe un bellissimo testo da mettere in musica, ma ci vorrebbe una voce di gran classe, un grande interprete che ci sappia mettere l’anima, come te quando scrivi, bisogna viverlo un testo, ripeterlo semplicemente non ti dà nulla … e qui torna l’attrice … Vado a leggere (o rileggere) le altre, ho voglia di emozioni e tu me ne sai dare tantissime. Ciao, mia cara, baci.

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